GUAI
A ME SE
NON
EVANGELIZZO! |
Perchè
se evangelizzo, non debbo vantarmi, poichè necessità me
n'è imposta; e guai a me se non evangelizzo!
Se
lo faccio volenterosamente ne ho ricompensa; ma se non lo
faccio volenterosamente è sempre un'amministrazione che
mi è affidata.
(1ª Corinzi 9:16-17)
1. Guai a me se non
evangelizzo
2. Un comandamento
biblico
3. Un comandamento
morale
4. Strumenti nelle
mani del vero evangelizzatore
1. Guai a me se
non evangelizzo
«Guai
a me, se non evangelizzo!» (1ª Corinzi 9:16).
È
il mio incarico, il mio lavoro, è lopera
in vista della quale sono stato costituito
apostolo (1ª
Corinzi 9:17).
Questo è un dovere che mi è stato
espressamente affidato.
Non
si tratta di materia lasciata alla mia libertà,
in alcuna maniera. Necessità me nè
imposta.
«Guai
a me, se non evangelizzo!»
Sarei
sleale e infedele rispetto allincarico
ricevuto
Contravverrei a un comando chiaro ed
espresso».
Coloro che sono messi
da parte per lufficio del ministero
hanno lincarico di predicare il Vangelo.
Guai a loro se
non lo fanno.
Nessuno ne
è esonerato.
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Se fino a ieri tu sei
vissuto percorrendo la
via larga (Matteo 7:13-15)
e oggi, grazie al miracolo della Salvezza ti ritrovi
assieme ai pochi
sulla via stretta,
certamente sarai preoccupato
per la sorte di tantissime anime perdute che ti
circondano!
Se non lo sei, comincia
a preoccuparti: dovrai renderne conto a Dio!
Se realmente hai
afferrato la vita eterna avrai già
scoperto che Dio ti chiama a testimoniarla
tramite levangelizzazione!
«Va
a casa dai tuoi, e racconta loro le grandi cose
che il Signore ti ha fatto e come Egli ha avuto
pietà di te. E quello se ne andò e cominciò a
proclamare...» (Marco 5:19-20).
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Luomo dei
porci era stato liberato e salvato, era
ravveduto e voleva stare con Gesù al riparo di schemi e
altre varie difficoltà, ma Gesù non glielo permise:
Egli
non ci ha salvati per essere solo contemplatori,
ma
anche per essere messaggeri (Atti 1:8).
Dio
NON ci chiede subito di predicare, di fare dei sermoni:
Egli, però, ci chiede semplicemente
e subito di raccontare
le grandi cose che il Signore ha fatto per noi.
2. Un
comandamento biblico
LEvangelizzazione
è un comandamento biblico (Matteo 28:19).
Questo vuol dire che evangelizzare
non è unopzione o unalternativa:
il Signore non ti dice Vai
ad evangelizzare se te la senti, se vuoi, se ti
va... altrimenti non fa niente!
NO! NO! NO!
Il Signore ti comanda di
evangelizzare e gli ordini non si discutono:
se te la senti e se non te la senti,
se ti va e se non ti va,
se vuoi e se non vuoi.., devi evangelizzare!
Si tratta di uno
dei seicento doveri del cristiano:
Tutte
le volte che potresti
Evangelizzare e non lo fai tu pecchi,
poiché il peccato è la disubbidienza alla
legge di Dio, ai Suoi comandamenti!
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Troppo spesso molti
Credenti guardano allevangelizzazione come ad un
dovere di pochi qualificati: Io non ne ho il
dono, dicono tanti!
Non ci sono scuse
che tengano (almeno non ce ne sono davanti al Signore!).
Che tu sia stanco o riposato,
a casa o su un letto di ospedale,
a scuola o sul posto di lavoro,
per la strada o su un autobus...
ovunque sei, con chiunque sei, in
qualsiasi ora, in
ogni modo e ad
ogni costo tu
devi evangelizzare:
si tratta di un ordine
e gli ordini, lo ripeto, non si discutono!
3. Un
comandamento morale
Levangelizzazione
è un comandamento morale (della coscienza) (Matteo 9:36(.
«Gesù vedeva le folle e
ne aveva compassione, perché esse erano stanche e
sfinite, come pecore che non hanno pastore».
Sei ancora capace di avere
compassione dei disperati, degli stanchi,
dei travagliati?
Alla fine di questo
brano Gesù si rivolge ai Suoi discepoli e dice loro
che cè molto lavoro da fare (la
messe è grande e matura!), ma gli operai sono pochi!
Molti, forse, dicono di voler
lavorare, ma pochi sono quelli che lo fanno
veramente ..., e che sono pronti a farlo ad ogni
costo! Troppi
credenti oggi hanno smesso di avere compassione:
eppure Dio lha avuta e continua ad averla
per loro!
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In
Giovanni
11:35
leggiamo che «Gesù pianse» (il verso più breve
della Bibbia, ma anche molto espressivo!): provò dolore
di fronte alla morte di Lazzaro a tal punto che molti
degli astanti dicevano «guarda
come lamava»!
Consideriamo
per un momento questo brano come una metafora per
levangelizzazione!
Oggi sono pochi i
cristiani che piangono davanti alla morte
spirituale delle anime:
imploriamo Dio di
darci più passione per le anime perdute, di
darci più amore!
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La
famosa parabola del Samaritano fu illustrata e
raccontata per sensibilizzare le
coscienze:
non
a caso Gesù sottolinea la durezza del
cuore del levita e del sacerdote:
Il Samaritano Gesù
lo qualifica come misericordioso e poi
dice: «Vai e fai tu lo
stesso al tuo prossimo, fosse anche da te sconosciuto!» (Luca 9.25-37).
Non rendiamoci
colpevoli di omissione di soccorso
spirituale: è una grave colpa di cui
dovremo rendere conto! (Giacomo 4:17)
Siamo chiamati a
rendere conto della nostra evangelizzazione
Ognuno dovrà
rendere conto della propria evangelizzazione (Ezechiele 33:7-9; 1ª Corinzi 3:9- 17).
Levangelizzazione è
il lavoro della sentinella
4. Strumenti
nelle mani del vero evangelizzatore
Levangelista
è solo uno strumento: lo Spirito
Santo è levangelizzatore.
Questo vuol
dire che nessuno si deve sentire intimorito
davanti allevangelizzazione, poiché lo
Spirito Santo è con noi
Coraggio: lo Spirito di
Dio è con noi e noi siamo i Suoi strumenti!
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